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EL GIORNALAR
El giornalar era il "burbero benefico" era terribile come aspetto e rude nelle movenze ma portava con la bicicletta con portabagagli a cassetta il giornalino più atteso nelle Isole Sparse del Menago.
El giornalar era il "burbero benefico" era terribile come aspetto e rude nelle movenze ma portava con la bicicletta con portabagagli a cassetta il giornalino più atteso nelle Isole Sparse del Menago.
Per me era il Corrierino dei Piccoli. Con questo giornalino sono cresciuto ed ogni settimana era una attesa spasmodica l'arrivo puntuale di "Cicala", in verità poco amato da mio padre perchè spendere in giornalini, per lui che aveva sofferto mille pene, ("sette anni di Guerra" 1938 1943 1945) erano soldi che uscivano dall'Osteria (apparentemente senza ritorno). Noi tutti avidamente il "Corierino ce lo contendevamo". Io potevo leggerlo in santa pace per ultimo. Lo leggevo e ritagliavo i soldatini, la geografia fisica, ritagliando colline e montagne, incollando tutto con colla di farina. E poi La tundra, la foresta equatoriale, con flora e fauna, i ciclisti, fino a quando uscirono le figurine e gli album da collezzione. Grazie a Luigi che da noi era chiamato "el giornalar" e non ne conoscevo il nome, mentre oggi apprendo che in altre Isole Sparse del Menago era chiamato " Cicala " . A 78 anni era ancora vivo e veneto. Era scapolo senza figli ma girava per le isole senza trafficoed ogni settimana riprendeva la sua bici o il motorino per portare ancora a tutti i bambini Isolani del Tregnon, Menago, Lavegno i giornali e giornalini che s'imprimono nelle mente dei "bocia" in modo indelebile. Aveva una voce "baritonale" ma io non l'ho sentito mai parlare, il dialogo era solo: "El corierino"... lui lo sfilava preciso e veloce, frettolosamente sotto il suo corpulento aspetto paffuto e accigliato.
No si sapeva dove viveva e dove trovasse tutti quei bei giornalini ma si sapeva che era foresto e faceva l'edicolante quando le edicole per noi non erano nè sul cimitero nè dai giornalai.Più avanti quando era vecchio si venne a sapere che viveva li dietro l'edicola con la sorella e che dal 1970 aveva lasciato la bicicletta dopo essere stato investito da un'auto. Oggi l'edicola itinerante non c'è più ma una sobria vetrina spartana in mattoni sulla ex statale 434.Una casa-edicola che conserva l'aspetto austero e spartano come "Cicala".